Non vedo, non sento, non parlo. Stavolta le tre scimmiette di un noto adagio in voga negli anni Ottanta non centrano: a chiudere gli occhi sugli sprechi in municipio e a fare orecchie da mercante alla spending review richiamata dal presidente del consiglio comunale Filippo Colantonio sono gli esponenti della «casta» di palazzo Baronale.
Pronta a mandare deserta la riunione della prima commissione consiliare che avrebbe dovuto decidere i tagli ai costi della politica cittadina: alla seduta della verità – a 48 ore dal primo incontro interlocutorio per avviare la discussione sulla vicenda – erano presenti solo il capogruppo della lista civica «Nova Civitas» Domenico Perna e il capogruppo del Pd Massimo Meo, promotore dellidea di garantire il gettone di presenza da 35 euro ai consiglieri comunali sono in caso di riunioni valide delle commissioni consiliari.
Una proposta nata dopo le polemiche scoppiate sotto il Vesuvio per i 10.800 euro «sprecati» a palazzo Baronale per le riunioni delle commissioni consiliari organizzate nel mese di agosto: riunioni che, a causa della mancanza del numero legale, si sono rivelate in larga parte inutili. Tranne per gli stacanovisti del gettone che, in un periodo notoriamente «morto» per le ferie di funzionari e dirigenti del Comune, sono stati capaci di portare a casa 750 euro lordi: in primis, Giuseppe Speranza – il capogruppo di Idv, ironia della sorte il partito che a livello nazionale si batte per una maggiore etica della politica – e poi il caTutti capace di raggranellare la bellezza di 21 presenze su 21 giorni utili. Unesagerazione che aveva convinto il presidente del consiglio comunale a richiamare i colleghi a un migliore utilizzo dei soldi pubblici e a rilanciare la proposta della riduzione della commissioni consiliari. «Il sistema, al momento, presenta evidenti lacune – la tesi dellesponente dellUdc -. Non a caso, avevo già proposto la riduzione del numero delle commissioni consiliari da 7 a 5 considerato che il numero dei consiglieri comunali è passato da 30 a 24». Una proposta accompagnata dallidea di rinunciare – in linea con lausterity promossa da Filippo Colantonio – alle sedute del sabato, fino a oggi utili solo per rimpinguare di 35 euro le tasche dei partecipanti. Proposte che inizialmente dovevano essere discusse già lunedì scorso e che, dopo il rinvio di ieri mattina, saranno trattate venerdì prossimo. Salvo nuove «fughe» dei consiglieri comunali spaventati dallidea di perdere qualche gettone per strada.