Ha destato vasta commozione la morte del piccolo Lorenzo di cinque anni, avvenuta a Taranto a causa di un tumore al cervello. Oggi pomeriggio dalle 16.30 si sono svolti i funerali nella chiesa Regina Pacis a Lama, frazione del capoluogo. Il caso di Lorenzo fu rivelato due anni fa, nel corso di una manifestazione ambientalista contro l’inquinamento dell’Ilva, dal padre Mauro. Ed e’ stato lo stesso genitore ad annunciare ieri sera la morte del figlio su Facebook, attirando subito la solidarieta’ della rete. A soli tre mesi di vita era stato trovato a Lorenzo un tumore al capo di 5 centimetri.
“Mauro – ha commentato Alessandro Marescotti, del movimento Peacelink – era diventato un “papa’ coraggio” perche’ oltre che accompagnare il figlio in lunghi viaggi della speranza, ebbe la forza di salire sul palco nel 2012 e di dire a tutti di fermare l’inquinamento, portando con se’ su un cartello l’immagine del figlio”. “Mauro – ha ricordato Marescotti – era andato a Firenze per non fare respirare piu’ l’aria malata di Taranto e per curare il suo bambino dopo pochi mesi dalla nascita”.
Ricordando la manifestazione del 2012 nel corso della quale il padre racconto’ che il figlio piccolo era stato colpito da un tumore al cervello, Marescotti ha ricordato quanto il padre del piccolo disse Mauro dal palco “i bambini della citta’ devono poter vivere serenamente e in salute”.
Marescotti ha, quindi, aggiunto che quel giorno della manifestazione Lorenzo disse pure che “all’epoca del concepimento e della nascita la moglie lavorava al rione Tamburi anche se nessuno potra’ mai dire che ci sia un nesso di causalita’ tra emissioni inquinanti e malattia. Mauro – ha ricordato ancora Marescotti – sottolineo’ che la situazione prodotta dall’inquinamento industriale a Taranto e’ insostenibile e che anche se il figlio fosse guarito non sarebbe tornato piu’ a vivere nella sua citta’, dove si trovano tutti i suoi parenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *