TORRE DEL GRECO – No alle riunioni nel week end e no alla presenza di dipendenti comunali per svolgere il ruolo di segretario di commissione. L’eredità lasciata dal commissario prefettizio Pasquale Manzo – pronto a cambiare, durante il suo breve interregno, le «regole» sul funzionamento delle commissioni consiliari del Comune – scatena i primi malumori a palazzo Baronale. Dove non mancano i primi mugugni per i tagli ai gettoni di presenza che rischiano di rendere meno corposi gli «stipendi» degli esponenti di maggioranza e opposizione per le presenze alle riunioni istituzionali in municipio: tagli decisi per scongiurare il rischio di nuovi «assalti» alle casse dell’ente – resta fresco il ricordo di « mister 5.000 euro» Domenico Maida, neo presidente della commissione trasparenza, costato un salasso in rimborsi per le sue ore d’assenza sul posto di lavoro da assistente parlamentare di Centro Democratico – ma già finiti al centro di polemiche e proteste. Perché – secondo la linea decisa dall’ex commissario prefettizio – non solo saranno vietate le sedute nel week-end, ma ognuna delle cinque commissioni consiliari del Comune si potrà riunire al massimo tre volte la settimana: un modo per evitare raffiche di convocazioni che puntualmente vengono disertate – non senza costi per l’ente di palazzo Baronale – e ottimizzare i «tempi della politica» accolto non senza malumori dagli esponenti di maggioranza e opposizione.Non a caso, l’argomento dei tagli è stato il più «gettonato» tra i consiglieri comunali, insieme alla questione dei dipendenti comunali da impiegare come segretari di commissione. Senza la presenza degli impiegati dell’ente di palazzo Baronale, infatti, i politici della «casta» di Torre del Greco dovranno compilare in prima persona i verbali delle sedute e – al tempo stesso – annotare con cura i presenti e gli assenti all’interno delle varie commissioni consiliari. Un compito che, alla luce delle esperienze del passato, diversi habitué del municipio avrebbero preferito lasciare ai dipendenti comunali.