Alcuni studi piuttosto interessanti condotti dai ricercatori della Northwestern University School of Medicine di Chicago, hanno reso nota la possibilità di camuffare una nano-particella da cibo per poter uccidere le cellule maligne del linfoma a cellule B. Questi ricercatori hanno usato una nano-particella killer – rivestita di colesterolo di tipo Hdl e contenente un cuore d’oro – per affamare ed uccidere cellule tumorali. Infatti, quando la particella entra in contatto con le cellule tumorali, viene confusa come cibo, mentre in realtà agisce bloccando lassorbimento di colesterolo e in questo modo le cellule, non avendo più nutrimento, muoiono di fame. Gli studiosi spiegano come usando questo tipo di approccio siano riusciti non solo a uccidere le cellule di linfoma umano in coltura ma anche quelle del modello animale, in vivo, senza ricorrere all’utilizzo di farmaci. Queste particelle, infatti, hanno la stessa forma e dimensione delle molecole di Hdl, il cosiddetto colesterolo buono, e furono inizialmente sviluppate da Shad Thaxton, co-responsabile della ricerca, per abbassare il colesterolo nei pazienti affetti da malattie cardio-vascolari e per prevenire complicazioni come linfarto del miocardio. Per verificare la loro ipotesi, gli studiosi americani hanno condotto una serie di esperimenti sia con linee cellulari di linfoma umane sia con modelli animali della malattia (topi). In entrambi i casi il trattamento con le nano-particelle causava la morte delle cellule maligne e la riduzione del tumore negli animali. E la risposta era simile in presenza o in assenza di farmaci. I dati ottenuti sono molto rilevanti perché le nano-particelle non sono tossiche e potrebbero rappresentare unalternativa alla chemioterapia per la cura dei linfomi non-Hodgkin. Tuttavia, come per tutti i potenziali nuovi farmaci, prima di poter pensare a qualsiasi applicazione clinica è condurre ulteriori indagini cliniche in laboratorio e nei pazienti.
Dott.ssa Antonietta Lettera