E stata uccisa dal marito con diverse coltellate al torace, nel corso di una violenta lite, Enrica Ferrazza. Lei aveva 28 anni, lui 30 e forse soffriva di depressione. I vicini hanno sentito la coppia litigare ed hanno chiamato i soccorsi, ma quando sono arrivati polizia e vigili del fuoco hanno trovato in soggiorno la donna sdraiata sul divano esanime. Il marito nel frattempo aveva tentato di impiccarsi alla scala interna dellappartamento ed è ricoverato in prognosi riservata allospedale di Padova. Sembra che la coppia fosse in crisi da tempo tanto che i due non convivevano più già da un paio danni. E rimasta incolume la figlia della coppia, che ha tre anni ed è stata affidata a dei familiari.Resta il terribile messaggio della statistica. Enrica è la novantottesima vittima dellanno secondo i dati di Telefono Rosa, il call center che dal 1988 denuncia la violenza sommersa che subiscono le donne in Italia. Novantotto in meno di 10 mesi: la media è di quasi una ogni due giorni. Si parla di dati sommersi perché il numero delle donne che subisce e tace resta ancora altissimo.Per Maria Gabriella Carnieri Moscatelli, presidente e cofondatrice, più di 20 anni fa di Telefono rosa, la paura di raccontare deriva da una situazione di sudditanza. Fisica e psicologica, ma anche finanziaria. Molte donne non lavorano, hanno figli, e si chiedono: Se vado dai carabinieri come faccio domani a comprare da mangiare ai miei bambini?. A maggio, quando le donne scesero in piazza Montecitorio per denunciare il dramma della violenza, erano 55 quelle che erano state uccise per lo più per mano di partner, mariti e padri possessivi. Chiedevano quale sarebbe stata la prossima vittima: da allora, ben altre 43 hanno perso la vita.

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