Spenti i riflettori sulle ultime presentazioni di Involitudine, ovvero, il nuovissimo  concept album del cantante napoletano, e, del tour estivo promozionale che lo ha portato in giro in Finlandia, Zorama sta già preparando un secondo giro musicale che lo riporterà ancora una volta in Scandinavia. La tournèe dovrebbe iniziare da Marigliano (Na) alla fine di settembre e, proseguire con la data di Napoli intorno al 6 di ottobre. Uscito lo scorso 24 aprile e dal 18 maggio distribuito anche nei circuiti digitali, Involitudine sta ottenendo grandi consensi da critica e pubblico, confutando al suo autore la meritata consacrazione  di cantante ricercato e di nicchia. Inquietudine, viaggio e mistero hanno sempre caratterizzato laffascinante mondo musicale di Zorama. Merito del personalissimo mix di rock pulsante di oscurità, di melodie e armonie caratterizzanti e di incursioni prog, ma anche dei testi carichi di criptica tensione.  In Involitudine  il cantantaurocker  campano, enfatizza la componente gotica, amalgamandola con livelli di barocchismo mai estremi  che sfociano nella musica classica, fino a comporre un robusto disco di rock cantautorale. Il terzo album in studio, quello più difficile da realizzare, registrato tra Olginate (Lc), Casalnuovo (Na) e Grottaglie (Ta) e, masterizzato al Rock Garden di Londra dallanglosassone Mark Shirer, già collaboratore de The Cure e de i Placebo, suona potente e poderoso, riflettendo allascolto un rock suggestivo che rispetto al passato concede poca indulgenza alla melodia troppo orecchiabile. Il caratteristico falsetto di Zorama cè, ma lascia più spazio ad una voce più matura e graffiante, le chitarre sembrano rubate degnamente qua e la ai vari David Gilmour , Joe Satriani e Johnny Greenwood nelle loro roboanti e, allo stesso modo, affascinanti  emissioni di mini assoli riuscitissimi. Fra le 18 tracce che compongono questopera di rock cantautorale, spiccano senza dubbio, La Morte Sulla Lingua, I Miei Comunicati, LIncontro e LAddio, Quanto Mi dai (scritta sapientemente con sua maestà Franco Migliacci), Musa Delle Muse  e la title tracks  Involitudine. In conclusione, altra nota di merito va alla costruzione degli arrangiamenti, che si sposano benissimo al progetto Involitudine, soprattutto se li si confrontano con i precedenti dischi.  Una crescita totale, di ampio respiro e strutturalmente maniacale. Il risultato è  da considerarsi senza alcunombra di dubbio più che positivo. È un album complicato ma accessibile (non a tutti!) A gradi, un concept in continua evoluzione e tutto da scoprire. Vanno premiati, ancora una volta, il coraggio e loriginalità di una complessità non rincorsa a tutti i costi, ma endemicamente presente nel DNA dellartista Zorama.

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